2 giugno 2009
Direttore Generale ACI EUROPA - L'associazione che raggruppa 400 aeroporti in Europa
[Cleared n°6 - anno VI - giugno 2009]
Olivier Jankovec è Direttore Generale della Regione Europea del Consiglio Internazionale degli Aeroporti dal settembre 2006. È entrato a far parte per la prima volta di ACI EUROPA nel marzo del 2006 in qualità di direttore strategie e comunicazioni. Ha più di quindici anni di esperienza in campo governativo e in quello del lobbying, avendo lavorato per Alitalia (2002-2006), Air France (2000-2002) e per il Direttorato del Trasporto Aereo della Commissione Europea (1994-2000).
Qual è il ruolo di ACI EUROPA all'interno del sistema del trasporto aereo?
ACI EUROPA, con base a Bruxelles, in Belgio, rappresenta gli interessi di più di 400 aeroporti in 46 paesi. I nostri membri costituiscono più del 90% del traffico aereo commerciale in Europa. Nel 2007 gli aeroporti membri di ACI EUROPA hanno accolto 1,47 miliardi di passeggeri e gestito 17,4 milioni di tonnellate cubiche di carico aereo nonchè 20,8 milioni di spostamenti aerei. ACI EUROPA è la regione europea della federazione globale degli operatori aeroportuali, vale a dire del consiglio internazionale degli aeroporti. ACI EUROPA promuove lo scambio di 'knowhow' industriale grazie alla struttura della nostra commissione interna e grazie a una vasta gamma di conferenze e mostre. Cercando sempre di rispettare le opinioni degli aeroporti membri, creiamo normative comuni ed esaustive, che servono come punto di riferimento a cui attenersi per l'intera industria aerea. Lavoriamo fianco a fianco con le differenti istituzioni della Comunità Europea, con la Conferenza Europea dell'Aviazione Civile (ECAC) e con l'Agenzia Europea per la Sicurezza della Navigazione Aerea (EUROCONTROL). I colleghi di ACI WORLD a Ginevra svolgono la stessa missione insieme all'Organizzazione Internazionale dell'Aviazione Civile delle Nazioni Unite (ICAO) e ad altre organizzazioni mondiali.
Quale pensa che sia il futuro delle infrastrutture aeroportuali in considerazione delle naturali limitazioni della capacità nelle aree di terminale?
Nonostante la crisi attuale, ci si aspetta che la domanda di servizi aerei raddoppi entro il 2030. Gli aeroporti europei in futuro dovranno essere in grado di mettere in atto nuove strategie, trovare fondi e infine incrementare la propria capacità. Ciò dovrà esser fatto anche in caso di pessime condizioni commerciali. Gli aeroporti devono rispettare gli impegni presi sulle infrastrutture con i clienti e con le comunità servite, per poter far fronte al contraccolpo e alla crescita futura previsti. In passato il trasporto aereo è stato inoltre gravemente colpito da fattori esterni (la prima guerra del golfo, l'undici settembre, l'influenza aviaria), ma ogni volta che fatti del genere sono accaduti ha sempre dimostrato la sua abilità nel sapersi riprendere rapidamente, sapendo riprodurre i modelli di crescita stabiliti in precedenza. Dunque gli aeroporti europei sono di fronte a una sfida unica nel suo genere: devono continuare a investire nonostante i minori guadagni, l'aumento dei costi del capitale e la situazione di incertezza riguardo alle strategie adottate dalle compagnie aeree. ACI EUROPA sta lavorando intensamente per assicurare che la capacità aeroportuale diventi una delle maggiori priorità nelle politiche del trasporto europeo, avendo come obiettivo quello di far coincidere l'ATM con gli obiettivi di capacità aeroportuale. Con il rilancio di un Cielo Unico Europeo e la creazione di un osservatorio sulla capacità aerea in Europa, crediamo che siano stati fatti dei progressi. Ma c'è ancora molto da fare per assicurare che gli aeroporti vadano ad integrarsi meglio con i nuovi sviluppi nella gestione del traffico aereo. C'è bisogno di un monitoraggio fattivo e coerente dei livelli di capacità aeroportuale in tutta Europa, insieme a direttive pratiche ed efficaci che riguardino la pianificazione d'uso dei terreni vicini agli aeroporti. Ciò collegherà le politiche e gli obiettivi a livello locale, nazionale e di comunità, facilitando così le decisioni di pianificazione e allo stesso tempo apportando uno sviluppo importante in tutta l'Unione Europea. Inoltre gli aeroporti europei hanno bisogno di essere potenziati per dirigersi verso un approccio di tipo più commerciale nel momento in cui stabiliscono i costi per gli utenti, anche attraverso tutti quegli schemi regolativi veramente capaci di spingerli a finanziare lo sviluppo delle proprie infrastrutture. In altre parole strategie che siano meno concentrate sulle compagnie aeree e più sui passeggeri.
Qual è la posizione di ACI EUROPE rispetto alle nuove e più ampie competenze dell'EASA?
Gli aeroporti europei riconoscono l'estensione dei poteri dell'EASA nel campo della sicurezza aerea. Infatti ACI EUROPE ha seguito da vicino il processo che ha portato all'ampliamento dei poteri dell'EASA che ha portato a regolamentare la sicurezza degli aerodromi. La maggior parte dei nostri aeroporti membri riconosce l'impatto diretto che il processo di regolamentazione dell'EASA avrà sulle operazioni aeroportuali, comprese le numerose implicazioni sia economiche che finanziarie che ne deriveranno per gli aeroporti. Per questa ragione ACI EUROPE accoglie di buon grado il fatto che l'EASA abbia accettato operatori aeroportuali quali partner attivi nel processo di regolamentazione (ad esempio nell'applicazione delle norme e dei mezzi considerati congrui per l'applicazione delle stesse). In breve siamo d'accordo nel sostenere l'EASA e siamo pronti a lasciarla entrare nel settore della sicurezza aerea. Siamo anche d'accordo che esperti operativi in questo campo partecipino alla stesura di norme dettagliate. Inoltre accettiamo di buon grado il fatto che la competenza per la certificazione degli aerodromi e la supervisione rimanga alle autorità nazionali, quantomeno per ragioni di vicinanza.
Recentemente l'ACI ha assegnato un premio ad un aeroporto italiano come miglio scalo europeo, ci può spiegare di cosa si tratta?
Nel corso della quinta edizione dei premi annuali per il miglior aeroporto di ACI EUROPE, è stato assegnato il premio nella categoria degli aeroporti che ospitano dagli uno ai cinque milioni di passeggeri all'Aeroporto G. Marconi di Bologna SpA. La giuria di quest'anno era composta da un autorevole gruppo di esperti indipendenti quali la Commissione Europea, EUROCONTROL e il forum sull'invalidità in Europa. È stato scelto l'aeroporto di Bologna per essere stato il 'migliore in tutto' in termini di operatività, di vendite, di attenzione verso le varie comunità presenti e infine per aver instaurato buone relazioni con le compagnie aeree.