Intervista

La parola a... Antonio Licu

Head of Digital Transformation Office and Head of OPS Safety, SQS and Integrated Risk Management Unit EUROCONTROL

[Cleared n°4 - anno XX - aprile 2023]

La parola a... Antonio Licu

Bentornato sul nostro magazine aziendale. In questi ultimi 10 anni quanto e come è cambiata la safety culture a livello internazionale?

Grazie mille per avermi invitato ancora: è un piacere e un onore per me rispondere alle vostre domande.

Il concetto di Safety Culture è diventato centrale nella vita degli ANSP europei grazie agli specifici programmi che EUROCONTROL ha dedicato al tema e soprattutto per il fatto che le misurazioni periodiche che i fornitori dei servizi della navigazione aerea debbono effettuare della Safety Culture, sia un requisito necessario per mantenere un livello di maturità del proprio SMS in linea con gli obiettivi previsti dal Performance Scheme europeo.

Per quanto riguarda invece contenuti specifici, il panorama è abbastanza variegato. Se 10 anni fa la Safety Culture era il tema prioritario per tutti, ora per molte organizzazioni è una delle tante priorità e probabilmente, in alcuni ambiti, è stata persino dimenticata. Purtroppo, le crisi che si sono succedete negli ultimi anni, il Covid-19 e la guerra in Ucraina, hanno prodotto ripercussioni economiche molto significative sia sull’aviation system che nella società nel suo complesso, influenzando significativamente tanto la cultura organizzativa che quella di Safety. E non sempre in modo positivo.

Un altro elemento che sta influenzando la Safety Culture è sicuramente la trasformazione digitale: un viaggio che tutte le aziende del nostro settore hanno intrapreso. Elementi come complessità, pressione sui nostri dipartimenti tecnologici, fattori umani, capacità della Safety di stare al passo della veloce innovazione tecnologica sono sfide già in atto. Se non eseguita e promossa correttamente, la trasformazione digitale rischia di venir percepita soltanto come un programma tecnologico per sostituire gli esseri umani. Ovviamente, la mia opinione, è che non è affatto così: la trasformazione digitale deve coinvolgere le persone. Così se ad una parte, ad esempio, migriamo i nostri sistemi nel cloud o esternalizziamo il supporto e la manutenzione, dall’altra dobbiamo formare personale competente in grado, non solo di fare tutte le cose che abbiamo pianificato, ma anche, e soprattutto, quelle non pianificate o estemporanee.

 

Un Safety Management System (SMS) maturo quanto può fare a meno della Safety Culture?

Non possiamo avere un SMS efficace senza una forte Safety Culture.

Sulla carta, i processi e le procedure possono fare molto, ma per essere in grado di applicarli efficacemente un'organizzazione ha bisogno di una Safety Culture consolidata.

Questa può essere semplicemente descritta come il modo in cui, qui ed ora, la Safety viene esercitata all’interno dell’organizzazione da tutti i suoi componenti, nessuno escluso: la realtà delle cose, nella sostanza, non ciò che ognuno di noi dice che dovrebbe essere fatto, ma quello che facciamo quotidianamente.

Se infatti il modo in cui vengono fatte le cose è diverso da quanto è previsto nel proprio SMS, la narrazione diventa immaginaria e l'SMS si riduce ad essere un mezzo per avere una sicurezza "sulla carta". In poche parole, maggiore è il divario tra realtà e l’SMS, maggiore è l'esposizione al rischio.

Invece lato Just Culture: quali passi sono stati intrapresi per rafforzarla e renderla maggiormente fruibile ai vari livelli?

A livello europeo il tema della Just Culture è probabilmente, in questo momento, più visibile e discusso della Safety Culture nel suo complesso.

Lato EUROCONTROL abbiamo investito sempre di più nella Just Culture, riducendo gradualmente le risorse impiegate per supportare i fornitori dei servizi della navigazione aerea nell’effettuazione delle Safety Culture.

Da alcuni anni abbiamo uno specifico programma, sviluppato assieme a numerose autorità giudiziarie europee, con il quale abbiamo aumentato la visibilità e la comprensione della Just Culture, e soprattutto il modo in cui affrontarla.

Stiamo ospitando corsi, workshop e conferenze in cui auspichiamo la ricerca di un equilibrio tra le varie componenti in gioco: aviazione, pubblici ministeri e giudici.

Probabilmente non è ancora abbastanza, ma dal mio punto di vista posso dire che la Just Culture - almeno l'interfaccia con la magistratura - è diventata uno spazio migliore in cui poter agire.

Di contro penso anche che, se c’è una dimensione in cui probabilmente abbiamo investito di meno a livello Eurocontrol, questa è stata la Just Culture aziendale. La maggior parte dei fattori abilitanti o disabilitanti della Just Culture risiedono infatti nel modo in cui, all’interno delle nostre organizzazioni, trattiamo le persone quotidianamente: d’altronde, pochissimi casi finiranno di fronte alla magistratura, mentre la maggior parte dovremmo affrontarli in casa nostra.

Nei mesi scorsi ENAV ha concluso una Safety Culture Survey di Gruppo. Cosa pensa possa essere il valore aggiunto di un’operazione del genere, sia in termini di coinvolgimento, sia come ricaduta in termini di maturità di sistemi?

Voglio congratularmi con ENAV per come, con coraggio, ha scelto di effettuare una Safety Culture Survey in questo momento. Nel recente passato, sono stati solo una manciata gli ANSP in cui mi sono imbattuto e che hanno intrapreso lo stesso percorso.

Forse le organizzazioni e i rispettivi management sono preoccupati dagli effetti collaterali del Covid 19 e dalla mancanza di risorse (sia di budget che di personale) che questa crisi ha portato. È una preoccupazione comprensibile: un fattore del genere è in grado di incidere in modo molto rilevante sui risultati di una Safety Culture Survey.

Ad ogni modo, la Safety Culture survey condotta ha dimostrato quanto ENAV sia sempre stata interessata a tastare il polso all’interno della propria organizzazione: una caratteristica che, dal mio punto di vista, è già di per sé estremamente positiva.

Volendo dare un suggerimento, agirei sulla scorta dei risultati della survey dando valore sia agli aspetti positivi che sono emersi ma anche, e soprattutto a quelli negativi: questo rimane il miglior modo per confermare di essere uno dei Safety Culture champion più validi in Europa. E se devo dirla tutta, sulla base dei contatti e delle costanti collaborazioni con la Safety e le operazioni di ENAV, non ho dubbi che sarà così.

La parola a... Antonio Licu