11 novembre 2021
Forte ripresa del traffico in estate con punte a livelli pre-pandemici
Roma, 11 novembre 2021 - Il Consiglio di Amministrazione di ENAV, riunitosi oggi sotto la presidenza di Francesca Isgrò, ha approvato il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2021.
L’Amministratore Delegato Paolo Simioni ha commentato: Il traffico aereo in Italia sta andando meglio delle previsioni. Nei mesi estivi abbiamo gestito tra il 70 e l’80% del traffico del 2019 con giornate che hanno raggiunto il 100%. Il trend di crescita è costante e, in alcuni giorni di ottobre, abbiamo anche superato i voli del 2019. La Società sta proseguendo sugli investimenti strategici per modernizzare l’infrastruttura spazio aereo e accogliere tutti gli aumenti di traffico garantendo sempre sicurezza, puntualità e qualità del servizio. ENAV sta operando con successo sul mercato non regolamentato. Abbiamo creato un modello commerciale totalmente integrato tra tutte le realtà del Gruppo, e questo nuovo approccio sta dando i risultati attesi.
I primi nove mesi del 2021 sono stati caratterizzati da una decisa ripresa del traffico aereo specialmente nel periodo estivo. In Italia, il risultato complessivo, rispetto al corrispondente periodo del 2020, per le unità di servizio di rotta, ha mostrato un incremento del 24,1% modificando il trend negativo del primo semestre (-16,6%) grazie al positivo andamento del terzo trimestre 2021 che ha evidenziato una crescita dell’83,1%.
La crescita del traffico in Italia è superiore alla media dei principali paesi europei. Infatti, in Europa, sempre con riferimento alle unità di servizio, il dato medio del periodo gennaio - settembre 2021 per gli Stati aderenti ad Eurocontrol è stato del +8,3%; in particolare: Germania (-5,2%), Gran Bretagna (-12,9%), Spagna (+17,5%) e Francia (+8,1%).
Il traffico di rotta, espresso in unità di servizio, ha mostrato una crescita del 24,1% nei primi nove mesi del 2021, rispetto allo stesso periodo del 2020. Il traffico aereo nazionale (arrivo e partenza su aeroporti italiani) ha mostrato un aumento delle unità di servizio del 39,7%, mentre le unità di servizio del traffico internazionale (arrivo o partenza da uno scalo estero) sono cresciute dell’8,5%. La componente di sorvolo (aerei che attraversano lo spazio aereo italiano senza scalo) è invece aumentata del 30,6%.
Il traffico di terminale nei nove mesi del 2021 è cresciuto del 14,5%, in termini di unità di servizio, rispetto al corrispondente periodo del 2020. L’aumento dei volumi di traffico è stato generalizzato su tutto il territorio italiano con l’eccezione della charging zone 1, riferita allo scalo di Roma Fiumicino, che vede una contrazione, rispetto allo stesso periodo del 2020, del 14,8%. La charging zone 2, rappresentata dagli aeroporti di Milano Malpensa, Milano Linate, Venezia Tessera e Bergamo Orio al Serio, nei primi nove mesi del 2021, registra un incremento dell’11,1% delle unità di servizio. La charging zone 3, che comprende tutti gli altri aeroporti nazionali, ha fatto infine registrare un aumento del 29% delle unità di servizio.
ANDAMENTO ECONOMICO-FINANZIARIO
I ricavi totali consolidati, nei primi nove mesi del 2021, si attestano a 587,6 milioni di euro stabili rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno per l’effetto combinato della crescita del traffico e dei corrispondenti ricavi operativi e della diminuzione del balance. I ricavi da attività operativa, infatti, si attestano a 341,8 milioni di euro, in aumento del 23,8% grazie alla decisa crescita del traffico aereo, specialmente nel periodo estivo.
La componente di balance incide positivamente per 217,7 milioni di euro (-24,1% rispetto ai primi nove mesi del 2020). Il balance del periodo riferito alla rotta incide positivamente per 169,2 milioni di euro, in decremento di 43,3 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2020 mentre i balance di terminale incidono positivamente per 48,5 milioni di euro e registrano un decremento di 25,7 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2020. Queste differenze sono state determinate anche dalla modifica dei target di performance del sistema regolatorio che ha impattato la misurazione della voce balance nei nove mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020.
I ricavi da mercato non regolamentato raggiungono i 20,4 milioni di euro, in aumento del 24,6% rispetto ai primi nove mesi del 2020. Tale aumento è da attribuirsi principalmente ai ricavi generati dalla controllata IDS AirNav e sono riferiti in particolare alla vendita di sistemi e piattaforme per la gestione delle informazioni aeronautiche e per la progettazione dello spazio aereo, venduti ai clienti presenti su scala mondiale con una concentrazione nei paesi extraeuropei.
I costi operativi totali, nei primi nove mesi del 2021, si attestano a 440,7 milioni di euro, in aumento del 6,6% rispetto al 30 settembre 2020 principalmente per le maggiori attività legate alla ripresa del traffico aereo.
Il costo del personale è pari a 362,8 milioni di euro, in aumento del 5,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In particolare, la retribuzione fissa si mantiene sostanzialmente invariata mentre la retribuzione variabile registra un incremento del 54,8% principalmente attribuibile al minore effetto registrato nei primi nove mesi del 2021, delle ferie maturate e non godute, rispetto a quanto emerso nel 2020, quando è stato fortemente ridotto il fondo ferie, ed al ritorno alla normale configurazione operativa rispetto a quella ridotta applicata nel 2020.
L’EBITDA consolidato si attesta a 146,8 milioni di euro nei primi nove mesi dell’anno, in riduzione del 16,4% rispetto allo stesso periodo del 2020 a causa del diverso perimetro regolatorio, con particolare riferimento al target di performance applicabile, che ha determinato una disomogeneità nel calcolo della componente di balance nei due periodi.
Il Risultato Operativo (EBIT) consolidato e l’utile netto consolidato nei primi nove mesi del 2021 si attestano rispettivamente a 55,6 milioni di euro, in diminuzione del 28,2% e 41,8 milioni di euro, in calo del 24,1%, rispetto allo stesso periodo del 2020, per effetto essenzialmente del già citato differente perimetro regolatorio.
L’indebitamento finanziario netto è pari a 425,5 milioni di euro, con un effetto negativo di 180,4 milioni di euro rispetto al dato del 31 dicembre 2020. La variazione negativa è dovuta all’effetto della dinamica degli incassi e pagamenti connessi all’operatività ordinaria che ha prodotto un flusso di cassa negativo, per la riduzione degli incassi da core business della Capogruppo pur in presenza di una ripresa delle attività nel periodo estivo che saranno oggetto di incasso negli ultimi mesi dell’anno e comunque a livelli inferiori rispetto al 2019.
Si evidenzia che, al 30 settembre 2021, il Gruppo dispone di linee di credito di breve periodo non utilizzate per complessivi 294 milioni di euro di cui linee committed per 220 milioni di euro e linee uncommitted per 74 milioni di euro.